Non mettere al primo posto il materiale, perché dovrai convivere con te stesso per molto, molto tempo. Conosci te stesso e il rapporto con le forze creative, perché le forze della luce sulla terra vinceranno le forze delle tenebre. Si realizzerà una completa illuminazione spirituale. Queste - come altre - parole del sensitivo e chiaroveggente statunitense Edgar Cayce sono ritenute una delle origini di quellampio movimento di vita e di pensiero chiamato new age. Un contenitore che ha visto riunite meditazione, reincarnazione e cristalloterapia - ma anche UFO, cerchi nel grano e bambini indaco - ai cui aspetti musicali Paganini vuole dedicare la puntata di domenica 27 aprile, dalle 10.30 su RSI LA1. Il punto di partenza è un coinvolgente documentario dedicato a una musicista ritenuta, in qualche modo, madrina della new age ovvero Suzanne Ciani. Una vita nelle onde di Brett Whitcomb non racconta però soltanto la parte new age della carriera di Ciani, ma anche il suo background classico, il ruolo pionieristico nella musica elettronica e linvenzione del sound design musicale per brand quali Coca Cola o Atari. Siccome per tanti anni lattributo new age in relazione alla musica è stato vissuto come dispregiativo, Paganini ha scelto di incontrare la musicista ticinese Nadia Peter - attiva soprattutto in ambito elettronico con il nome darte Perpetual Bridge - per capire cosa può essere rimasto oggi di quelle idee, di quellestetica e di quei suoni. In conclusione di puntata, è quasi inevitabile dedicare un tributo a uno dei massimi esponenti dellepoca doro della new age: larpista zurighese Andreas Vollenweider, che è uno dei pochissimi musicisti svizzeri a essere mai stato insignito di un Grammy Award.